mercoledì 9 luglio 2008

Dopo YouTube , attacco a Google Street View

Nelle ultime settimane Google è alle prese con numerosi problemi legati alla privacy dei propri utenti. Dopo il caso Viacom, scoppiato per presunte violazioni di copyright e per il quale un giudice americano ha ordinato al gigante dei motori di ricerca di fornire a Viacom i log degli utenti di YouTube nei quali si tiene traccia delle loro abitudini, ora tocca anche all´applicativo Google Street View passare sotto la lente della legge.

Sempre di privacy si tratta. Ancora una volta, infatti, Google non ha tenuto in debito conto le differenze fra le leggi d´oltreoceano e quelle Europee. Google Street View, nato nel Maggio del 2007, fornisce una panoramica delle strade di determinati centri urbani permettendo agli utenti di vedere cosa accade a livello del suolo.

Fin dalle sue prime gestazioni il servizio aveva suscitato varie perplessità a causa delle immagini fornite in alta risoluzione, tali da permettere il riconoscimento delle targhe automobilistiche e delle persone. Negli Stati Uniti, però, le leggi sulla privacy non sono stringenti come quelle del vecchio continente tanto che in Francia ed in Inghilterra non sono bastate le promesse di Google di offuscare i segni riconoscibili: l’associazione Privacy International chiede di mettere tutto per iscritto e di rendere pubblici tutti i dettagli relativi alla tecnologia di offuscamento automatico utilizzata.
Tali richieste, in una forma più o meno simile, arrivano anche dal Pentagono e dalle persone immortalate in situazioni poco raccomandabili o imbarazzanti. Il problema principale pare essere legato proprio al meccanismo di offuscamento che non sempre funziona a dovere, specie se le facce delle persone sono ad altezze strane. In alcuni casi ad essere offuscati sono, infatti, i cartelli stradali mentre restano chiari i visi degli occupanti di un SightSeeing bus.
(dinoxpc)

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