Il motivo? YouTube non riesce a garantire alla Warner una quantità di introiti soddisfacenti.
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Gli introiti venivano infatti calcolati secondo una percentuale inferiore al centesimo di dollaro per ogni clic sui video degli artisti della casa discografica, una modalità che a quanto pare non soddisfa i detentori dei diritti di artisti quali Madonna, Red Hot Chili Peppers e Led Zeppelin.
Quella della Warner appare però come una manovra in controtendenza rispetto alle più recenti decisioni di altre case famose come Sony, Emi, Universal e Vivendi, che hanno fatto a gara per entrare nel business del video sharing online proprio siglando contratti con YouTube. (lavoce)
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