venerdì 7 marzo 2008

Ebayabuse.it riapre ma deve appoggiarsi all'estero


La vicenda di Ebayabuse.it non è ancora del tutto chiarita e Terrazzano , per poter riaprire il suo sito si è dovuto rivolgere ad un provider straniero.

http://www.ebayabuse.it/ è di nuovo online.


"Abbiamo conservato il dominio it ma abbiamo dovuto riparare su un hosting estero per sottrarci alle censure degli ISP nostrani. Passando per Roma e per Torino, questa storia é iniziata ad Arezzo ed é finita negli Stati Uniti grazie al comportamento ultragarantista di tre Provider italiani: Aruba di Arezzo, Lynk di Roma e Altervista di Torino."

Evidentemente i tre provider italiani hanno chiuso le porte ad ebayabuse.

C'è ancora discussione sull'argomento :
Se fosse stata la polizia postale a chiudere il sito avremmo dovuto trovare la scritta di sequestro sul sito oscurato , come nel caso di http://www.importazionecinese.it/ (http://tentativi.blogspot.com/2007/11/wwwimportazionecineseit.html)

Allora non c'è una iniziativa della Polizia Postale ?

Quindi , come funziona ? Può un provider decidere autonomamente?

Certo che se è sufficiente inviare un fax ad un provider e chiedere la chiusura di un sito per vederlo oscurato , allora io sono molto preoccupato!

Però potrei io stesso inviare parecchi fax ....... :-)
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